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BASI PIU’ SOLIDE E UN SOGNO CHIAMATO SERIE B

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LA TRIESTINA PREPARA UN FUTURO STRUTTURATO E AMBIZIOSO

Il momento magico della Triestina calcio, che sta portando a termine una stagione regolare sempre al vertice del girone B di serie C e che si appresta ad affrontare i playoff coltivando il sogno concreto del ritorno in serie B, è stato il tema della conviviale pre-pasquale del Panathlon Club Trieste Muggia al Savoia Excelsior Hotel di Trieste. A illustrare l’andamento della stagione finora, a racciontare i progetti alabardati in essere e a dialogare con i soci presenti è stato Mauro Milanese, l’amministratore unico della massima società calcistica di Trieste.

Una dettagliata fotografia sulla Triestina attuale, questa è stata in sostanza la conferenza-dibattito con Milanese. “Siamo impegnati in un investimento ingente in due direzioni precise – ha spiegato l’ex calciatore e ora dirigente di vertice alabardato -. La prima è quella tecnica, con un settore giovanile sempre più ampio, al quale si è aggiunto quello femminile. Tutte le nostre formazioni, dalle prime squadre maschile e femminile fino a quelle più ‘verdi’, partecipano a campionati nazionali con un impegno tecnico e finanziario di grande rilievo. E inoltre, uno dei nostri obiettivi è dare ampio spazio a ragazzi e ragazze locali anche nelle squadre di vertice. Dare un connotato indigeno alle nostre formazioni maggiori è uno degli scopi per i quali stiamo lavorando. La seconda direzione – ha continuato Milanese – è quella finanziaria, per dare una struttura sempre più solida alla società. Abbiamo investito tre milioni di euro per ottenere il vecchio campo di Ponziana, lo stadio Giorgio Ferrini, ormai in disuso, per farne la ‘casa’ sportiva della Triestina dentro la città. Oltre a un campo di allenamento a undici, ne avremo un altro a sette aperto anche al pubblico, una foresteria per accogliere i nostri giocatori e strutture di ristorazione per chiunque a vario titolo si trovi nel nostro centro sportivo”. E ancora, l’investimento economico per l’acquisto di alcuni appartamenti nello storico edificio del Tergesteo, in pieno centro cittadino, destinati ai giocatori della prima squadra che arrivano da fuori città e che dovessero averne necessità.

Insomma, un lavoro lungimirante che Milanese e la sua squadra di collaboratori progettano e gestiscono e che Mario Biasin, l’imprenditore triestino trapiantato in Australia e cugino di Milanese, finanzia in larga parte. E su tutto questo, la ciliegina si chiama promozione. Tutta la città sta sognando a occhi aperti il ritorno in serie B, nella quale manca dal 2011. Fu quello l’avvio di una crisi profonda che portò l’Alabarda fino alla discesa nell’Eccellenza regionale dopo il fallimento del 2012. Da allora in poi, però la rinascita e la risalita costante fino ad oggi, e al sogno di ritornare lì dove si stava degnamente prima del tracollo.

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