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Chi siamo

 

Area 12 – Friuli Venezia Giulia
Governatore

Paolo Perin

Panathlon Distretto Italia
Consigliere 

Mario Ulian

Panathlon Club Trieste
Presidente  

Franco Stener  

Panathlon Club Udine
Presidente

Maria Margherita Alciati

Panathlon Club Gorizia
Presidente

Sergio Lapo

Panathlon Club Pordenone
Presidente

Massimo Passeri

Panathlon Club Alto Friuli
Presidente

Roberto Palmieri

Panathlon Club Trieste-Muggia
Presidente

Emiliano Edera

IL PANATHLON INTERNATIONAL è l’associazione non governativa, senza fini di lucro, aconfessionale, apartitica, senza distinzione di razza o di sesso di tutti i Panathlon Club.

Riconosciuto giuridicamente dallo Stato Italiano e dal CIO, fa parte dell’Associazione Generale delle Federazioni Internazionali Sportive (SportAccord), del Comitato Internazionale Fair Play (CIFP), e dell’associazione internazionale di diritto sportivo (IASL). Il termine “Panathlon”, proviene dalla lingua greca: “PAN” significa TUTTI e “ATHLON” SPORT: Tutti gli sport.

Il primo club è stato costituito a Venezia il 12 giugno 1951 al fine di affermare l’ideale sportivo ed i suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini ed i popoli. Sulla base di questo programma, nacquero ben presto altri club.

Il sito dell’AREA 12 Friuli Venezia Giulia è nato con l’obiettivo di offrire ai soci ed agli interessati al movimento panathletico informazioni, possibilmente tempestive, sull’attività di tutti i club dell’area. La sua sede amministrativa è PANATHLONL DISTRETTO ITALIA – AREA 12 – FRIULI VENEZIA GIULIA – c/o CONI GORIZIA via XXIV Maggio, 1 34074 GORIZIA

Un’Area corrisponde ad una entità amministrativa esistente che comprenda sia il territorio di una regione, sia il territorio di uno stato di un Paese federato con almeno 5 Club ed è retta da un Governatore con mandato biennale. Le Aree assumono il nome della loro regione o del Paese federato. I Club di regioni diverse se confinanti, o in caso di esigenze geografiche o linguistiche particolari, possono essere raggruppati in una Area indipendentemente dal loro numero. Il Presidente del Distretto, ove concorrano l’estensione geografica o il numero rilevante dei Club, autorizza la costituzione della nuova Area, previo parere del Governatore interessato e la sottopone al Consiglio Internazionale per la ratifica del provvedimento. Le Aree sono finanziate dalle quote di affiliazione dei Club i cui criteri di determinazione sono fissati dall’Assemblea della propria Area.

DOCUMENTI E CARTE
DICHIARAZIONE DEL PANATHLON SULL’ETICA NELLO SPORT GIOVANILE

Questa dichiarazione rappresenta il nostro impegno per stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca di valori positivi nello sport giovanile.

Pertanto:

1.    Promuoveremo i valori positivi nello sport giovanile con grande impegno e presentando adeguati programmi.

Carta dei diritti del ragazzo e carta dei doveri dei genitori nello sport:

  • Considerate le esigenze dei giovani, nell’allenamento e nelle competizioni punteremo, in modo equilibrato, su quattro obiettivi: sviluppo delle competenze di tipo motorio (tecnica e tattica); stile competitivo sicuro e sano; positivo concetto di se stessi; buoni rapporti
    sociali.
  • Crediamo che sforzarsi per eccellere e vincere, sperimentando il successo o il piacere, il fallimento o la frustrazione, siano tutte componenti dello sport competitivo.
  • Nelle loro performance daremo ai giovani l’opportunità di coltivare ed integratutto ciò (all’interno ella struttura, delle regole del gioco) e li aiuteremo a gestire le loro emozioni.
  • Presteremo attenzione alla guida e all’educazione dei giovani, in accordo con i modelli che valorizzano i principi etici in generale ed il fair play in particolare.Ci assicureremo che i giovani siano coinvolti nelle decisioni attinenti il loro sport.

2.    Continueremo ad impegnarci per eliminare nello sport giovanile ogni forma di discriminazione.

Questo è coerente con il fondamentale principio etico di uguaglianza, che richiede giustizia sociale ed uguale distribuzione delle risorse. I giovani diversamente abili come quelli con minor predisposizione dovranno avere le stesse possibilità di praticare lo sport e le stesse attenzioni di quelli maggiormente dotati, senza discriminazione di sesso, razza, cultura.

3.    Riconosciamo che lo sport può anche produrre effetti negativi e che misure preventive sono necessarie per proteggere i giovani

·      Aumenteremo con i nostri sforzi la loro salute psicologica e fisica  al fine di prevenire le devianze, il doping, l’abuso e lo sfruttamento commerciale.

·      Accertato che l’importanza dell’ambiente sociale ed il clima motivazionale sono ancora sottostimati, adotteremo un codice di condotta con responsabilità chiaramente definite per quanti operano nello sport giovanile: organizzazioni governative, dirigenti, genitori, educatori, allenatori, manager, amministratori, dottori, terapisti, dietologi, psicologi, grandi atleti, i giovani stessi.

·      Raccomandiamo che siano seriamente considerate le persone, organizzate ai diversi livelli, che possano controllare questo codice di condotta.

·      Incoraggiamo l’introduzione di coerenti sistemi di preparazione per allenatori ed istruttori.

4.    Siamo favorevoli all’aiuto degli sponsor e dei media purché in accordo con gli obiettivi dello sport giovanile.

•     Accogliamo il finanziamento di organizzazioni e società solo quando questo non contrasti con il processo pedagogico, i principi etici e gli obiettivi qui espressi.

•   Crediamo che la funzione dei media non deve riflettere i problemi della società, ma risultare stimolante, educativa e innovativa.

5.    Formalmente sottoscriviamo la “Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport” adottata dal Panathlon che prevede per tutti i ragazzi il diritto di:

•     praticare sport

•     divertirsi e giocare

•     vivere in un ambiente salutare

•     essere trattati con dignità

•     essere allenati ed educati da persone competenti

•     ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuali

•     gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione

•     praticare lo sport in condizioni di sicurezza

•     usufruire di un adeguato periodo di riposo

•     avere la possibilità di diventare un campione, oppure di non esserlo.

Tutto questo potrà essere raggiunto quando i Governi, le Federazioni, le Agenzie e le Società sportive, nonché le industrie, i media, i managers, gli studiosi dello sport, i dirigenti, gli allenatori, i genitori ed i giovani stessi approveranno questa Dichiarazione.

Gand, 24 settembre 2004

Copyright Charter: Service des loisirs de la Jeunesse, (D.I.P.) Genève / Copyright Declaration: Panathlon International

CARTA DEL FAIR PLAY

Qualunque sia il mio ruolo nello sport, anche quello di spettatore, mi impegno a:

•        Fare di ogni incontro sportivo, poco importa la posta in palio e la rilevanza dell’avvenimento, un momento privilegiato, una sorta di festa.

•        Conformarmi alle regole ed allo spirito dello sport praticato.

•        Rispettare i miei avversari come me stesso.

•        Accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi, sapendo che come me, hanno diritto all’errore, ma fanno di tutto per non commetterlo.

•        Evitare la cattiveria e le aggressioni nei miei atti, parole o scritti.

•        Non usare artifici o inganni per ottenere il successo.

•        Essere degno nella vittoria, come nella sconfitta.

•        Aiutare ognuno, con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione.

•        Soccorrere ogni sportivo ferito o la cui vita è in pericolo.

•        Essere realmente un ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi qui affermati.

Onorando questo impegno, sarò un vero sportivo.

CARTA DEL PANATHLETA

L’essere Panathleta mi impegna a:

1. onorare il motto Ludis Iungit e a promuovere l’ideale panathletico;

2. rispettare le regole del Club di cui sono diventato socio;

3. dare il meglio di me a titolo di volontariato per far raggiungere al mio Club gli scopi che si è prefisso;

4. ricercare l’amicizia di tutti i Panathleti, praticarla, e aiutare i nuovi soci a integrarsi rapidamente nella vita del Club;

5. agire affinché lo sport sia considerato e vissuto come un elemento di cultura degli uomini e dei popoli;

6. operare permanentemente e dovunque per l’affermazione dell’etica sportiva basata sul fair-play;

7. prodigarmi affinché una sana educazione sportiva venga data alla gioventù della mia città, della mia regione, del mio paese;

8. essere d’esempio nel modo di praticare lo sport;

9. comportarmi da sportivo esemplare quando assisto ad una competizione;

10. essere un vero ambasciatore dello sport, inteso come elemento di emancipazione dell’uomo, e lottare contro tutto ciò che lo degrada.

Rafforzerò il mio impegno con l’assidua partecipazione alle riunioni e alle manifestazioni organizzate dal mio Club e a quelle di altri Club del Panathlon International.

“L’ADOLESCENTE E IL SUO INSERIMENTO SOCIALE ATTRAVERSO LO SPORT”

Vienna 1997 – Risoluzione finale

L’11° Congresso del Panathlon International, riunito a Vienna dal 2 al 3 maggio 1997, si è concluso con la seguente risoluzione.

Attualmente lo sport non è solamente un fattore importante per la salute psicofisica, in particolare modo della gioventù, ma rappresenta anche un mezzo efficace per l’integrazione sociale.

Grazie ai suoi effetti positivi costituisce un valido elemento di prevenzione per contrastare certe influenze nocive sulla vita odierna, quali quelle determinate dall’uso di droghe, dall’alcoolismo, dalla violenza, dall’insufficienza di attività motoria, tutti elementi che rappresentano un pericolo permanente per la gioventù.

L’educazione degli adolescenti per mezzo dello sport riveste un ruolo di primaria importanza al fine di improntarne la personalità, di accrescerne l’autostima e di prepararli ad assumere le proprie responsabilità nella vita adulta.

Il Panathlon International, per le sue finalità, è impegnato nella promozione di una sana educazione sportiva della gioventù, basata sulla trasmissione di valori quali il fair-play, la tolleranza, il rispetto di se stessi e degli altri,

pertanto, tenendo conto dei lavori preparatori precedentemente effettuati dai Club, con il coinvolgimento di molte migliaio di adolescenti,

a seguito delle quattro importanti relazioni introduttive e dei proficui dibattiti svolti nei quattro gruppi culturali linguistici (tedesco, francese, ispano/portoghese, italiano),

i Congressisti hanno approvato le seguenti vie d’intervento:

– al fine di favorire l’inserimento sociale degli adolescenti è necessario ascoltarli, stabilire con loro un rapporto di dialogo aperto, coinvolgendoli in una attiva partecipazione e responsabilizzarli. – al fine di valersi più efficacemente del potenziale educativo dello sport nei confronti degli adolescenti con più seri problemi psicologici e di adattamento è necessario fare ricorso ad interventi sportivi particolari, basati anche su conoscenze scientifiche specialistiche. Quindi, tra le numerose proposte presentate di interventi concreti, le seguenti sono state ritenute le più importanti in campo internazionale:

* Facilitare l’accesso a infrastrutture sportive multifunzionali, possibilmente gratuite.

* Promuovere e sostenere la formazione specifica di educatori sportivi affinchè possano operare conoscendo bene le particolari caratteristiche ed esigenze degli adolescenti loro affidati.

* Favorire l’evoluzione delle società sportive perché possano corrispondere alle nuove  aspettative degli adolescenti.

* Sviluppare azioni che consentano l’armonizzazione tra la pratica sportiva e lo studio.

* Sollecitare i campioni a portare la loro testimonianza ai giovani per invogliarli alla pratica sportiva.

* Incoraggiare gli scambi interculturali, anche per lottare contro i pregiudizi razziali.

* Promuovere la pratica sportiva più adeguata e più precoce possibile per i giovani  disabili.

Il Panathlon International, i suoi Distretti e i suoi Club si impegnano quindi a far conoscere la Dichiarazione di Vienna ai responsabili politici e sportivi delle zone di loro pertinenza allo scopo di ottenere l’adesione e la collaborazione degli stessi per la sua più ampia applicazione, nel rispetto delle diverse specificità nazionali e culturali.

CARTA DI AVIGNONE 1995 MINIBOOK DEL PANATLHON

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