nell’impianto alle porte di udine un interessante colloquio con le eccellenze regionali di questa disciplina tra risultati sportivi e speranze per un futuro più considerevole
Tecnica, concentrazione e anche fiato: tre ingredienti fondamentali per il successo in uno sport poco conosciuto ma che in Friuli ha messo radici e portato alla superficie dei Campioni – nel vero senso della parola – che il nostro Club ha avuto il piacere di conoscere da vicino al bocciodromo di Cussignacco.
Non a caso la conviviale titolava “Bocce: un’eccellenza friulana”, dal momento che i due atleti della serata rispondevano ai nomi di Daniele Gigante e Alex Zoia, nati rispettivamente a Codroipo nel 1967 e a Pordenone nel 1999, nientepopodimeno che il Campione italiano di coppia 2021 e il Campione mondiale di coppia 2021.
Con loro, come ospiti al tavolo dei relatori, anche Dario Campana e la socia Marianna Pertoldi: il primo, preparatore atletico e tecnico dello staff della Nazionale, è stato allenatore sportivo di entrambi i boccisti, mentre la seconda li ha seguiti in qualità di mental trainer.
La serata è stata inaugurata da una dimostrazione pratica da parte di Zoia nel tiro progressivo, specialità dove a livello individuale vanta già un oro al Campionato Europeo 2018 e ha già eguagliato il record del mondo under 23 per numero di bocciate, avendone totalizzate 49 su 50 tiri nel marzo del 2022. Anche i soci del Panathlon e tutti gli ospiti hanno potuto cimentarsi in qualche bocciata di prova, seppur nella versione tradizionale della disciplina.
Ci ha pensato il past president Massimiliano Pittilino a moderare la serata quando questa si è trasferita nella sala adibita per la conferenza e per la cena.
Dario Campana, che di Gigante si dichiara più che altro amico, compagno di gioco e buon consigliere (visti i risultati ottenuti) piuttosto che allenatore, ci ha spiegato che Zoia, in un percorso insieme di 3 anni, è passato da circa 43 bocciate a 48/49 in una specialità – quella del tiro progressivo – dove migliorare così tanto è davvero difficile considerate tutte le varianti in gioco: innanzitutto la capacità di corsa, dato che in 5 minuti gli atleti percorrono più di 1000 metri, ma anche forza muscolare visto il supporto richiesto a braccia e gambe in 50 tiri sempre in movimento.
Zoia ha citato come ricordo più bello il Mondiale under 23 vinto a settembre 2021 in Francia contro la coppia padrona di casa in un clima rovente insieme al compagno di nazionale Ivan Soligon.
Gigante si è dichiarato felice di aver riportato la Serie A in Friuli, più in particolare a Codroipo insieme a una bocciofila di Pasian di Prato, dopo 20 anni: il suo obiettivo è fare una buona stagione in una competizione dove il livello è altissimo e anche vincere una partita è un’impresa.
Incalzati su quale sia la considerazione di cui gode questo sport, in particolare in chiave di possibile disciplina olimpica, la risposta è stata una dolorosa riflessione sul fatto che le promesse siano state tante ma i fatti pochi, lasciando gli atleti privi di tante facilitazioni a più livelli. Gigante ha individuato il problema nel fatto che le tre specialità principali delle bocce, ossia pétanque (la più praticata), volo e bowls, ciascuna rappresentata da una federazione, non cooperino per il bene comune cercando piuttosto di prevalere singolarmente a discapito del movimento collettivo.
Per fare un esempio Caterina Venturini, figlia del delegato provinciale Raffaele (presente in sala), ha vinto 4 Mondiali individuali e non gode di alcun beneficio a differenza di chi pratica sport come l’atletica dove si può essere assunti tra le forze dell’ordine e continuare a svolgere la carriera agonistica.
Un punto sul presente e un pensiero sul futuro sono stati espressi in maniera congiunta dal presidente regionale Giancarlo Blasig, da Raffaele Venturini e dal presidente del bocciodromo di Cussignacco Enzo Bassi: in sostanza i numeri sono bassi, i giocatori sono diventati più delicati, e le strutture all’aperto sono state via via abbandonate. Quelle al chiuso costano chiaramente molto di più, e con i tempi che corrono trovare delle amministrazioni comunali disposte a investire in strutture per questo sport è davvero difficile.
La speranza in un territorio come il nostro è che le singole associazioni, i singoli bocciodromi collaborino per far interagire i propri tesserati magari concordando anche i giorni di apertura in modo da evitare la dispersione dei già pochi giocatori che si ritrovano per allenarsi, ma soprattutto l’auspicio è che questo sport riesca a far parlare sempre più di sé grazie ai risultati di ragazzi più o meno giovani come quelli presenti in sala.
Filippo Dondè