La rappresentante degli atleti nel “Parlamento” federale è anche la Panthleta che guida la segreteria del Panathlon Area 12 – FVG
La capitana del Triathlon Club Pordenone, Elisabetta Villa, è stata eletta domenica 14 marzo a Roma consigliere nazionale della Federazione Italiana Triathlon come rappresentante degli atleti. Pordenonese d’adozione per “diritto di famiglia”, Elisabetta Villa è anche socia del Panathlon Club cittadino nonché segretaria del Consiglio Direttivo dell’Area 12 del Distretto Italia.
Poliedrica, inarrestabile, tenace, Elisabetta è una di quelle persone che nella sua vita sta facendo più giri delle lancette di un orologio. Nata a Reggio Emilia, si è trasferita a Milano per frequentare l’Università, dopo la laurea una vita randagia di lavoro da consulente aziendale per qualche anno fra Inghilterra e Belgio, poi il ritorno a Milano dove ha allargato con due figli la famiglia che aveva intanto messo sù, quindi il trasferimento a Pordenone al seguito del marito odontoiatra tornato nel suo luogo d’origine per svolgere la sua attività nello studio professionale di famiglia.
Ed è stato proprio a Pordenone che è iniziata la sua attività sportiva (e quella del marito) con alle spalle solo un po’ di pratica giovanile lasciata ben presto e senza pratica agonistica, proprio nella fascia d’età in cui molti invece dismettono la tuta. E con due figli piccoli da accudire. “Tutto è iniziato quando ci siamo trasferiti a Pordenone – spiega Elisabetta -. A Milano, con i due bambini piccolissimi, non avevo tempo per andare in palestra o ad allenarmi con regolarità in qualche impianto sportivo. A Pordenone, invece, avendo trovato tanti spazi aperti, la cosa più facile è stata quella di calzare un paio di scarpe e iniziare a correre sulla pista ciclabile vicino casa. Avevo trentacinque anni e ho cominciato con un chilometro, poi un altro, poi un altro ancora, sempre insieme a mio marito. Così ci siamo innamorati poco a poco dello sport, che adesso ormai è parte integrante della nostra vita, e siamo arrivati fino alla corsa sulle lunghe distanze: prima la mezza maratona, poi quella intera. Il triathlon l’ho scoperto nel 2011, un po’ per scommessa, e mi ha subito entusiasmato tanto da farmi rallentare con le lunghe distanze. Certo la corsa mi piace sempre e non l’ho mai completamente abbandonata, ma il triathlon nel frattempo mi ha assorbito sempre di più. E non solo come atleta: ho frequentato il corso per tecnici, oggi sono anche allenatore federale. Così, un po’ alla volta, mi è nata anche l’idea di dare voce in federazione alle istanze degli atleti”.
E correndo correndo, Elisabetta è arrivata a Roma, al “parlamentino” della FiTri, per rappresentare tutti gli atleti italiani. “Esatto, proprio tutti”, conferma. “La squadra creata dal Presidente Riccardo Giubilei intende aiutare e favorire non soltanto gli atleti agonisti di alto livello, che ne hanno bisogno (all’Olimpiade di Tokyo debutterà anche la competizione a staffetta, che va ad affiancarsi a quella individuale, ndr), ma anche quelli amatoriali di ogni età. A cominciare dai giovani, ai quali vogliamo incrementare le opportunità di crescita tecnica. E poi, avendo il settore para-triathlon, vogliamo aumentare le possibilità di pratica anche alle diverse abilità”.
Un impegno niente male, per la nostra signora Duracell. Che presto dovrà dotarsi di un orologio da 26 ore al giorno e un calendario con le settimane da 8 giorni l’una. Prima o poi farà anche questo…