Presentate le linee guida per l’applicazione dell’art. 50.2 della Carta Olimpica relativo alla neutralità dello sport
Come parte dell’attuazione delle raccomandazioni della Commissione Atleti del CIO, il Comitato Esecutivo (EB) del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha approvato le Linee guida della Regola 50.2 per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Queste linee guida, che sono state presentate all’EB da Kirsty Coventry, presidente della Commissione degli atleti del CIO (CIO AC), forniscono agli atleti e agli altri partecipanti ai Giochi una guida sull’attuazione della Regola 50.2 della Carta Olimpica, che mira a preservare la tutela della neutralità dello sport ai Giochi Olimpici e della neutralità dei Giochi stessi.
La nuova versione delle Linee guida del CIO fornisce ulteriore chiarezza e guida agli atleti che gareggeranno a Tokyo quest’estate sull’ampia gamma di opportunità a loro disposizione per esprimere le proprie opinioni, anche sul campo di gioco prima dell’inizio della competizione. Le linee guida dicono:
“Durante i Giochi Olimpici, gli atleti hanno anche l’opportunità di esprimere le proprie opinioni, tra cui:
- • Nelle zone miste, anche quando si parla con i media
- • Nell’International Broadcasting Center (IBC) o nel Main Media Center (MMC), anche quando si parla con i media
- • Durante le conferenze stampa in sede o al MMC
- • Durante le interviste
- • Alle riunioni di gruppo
- • Nei media tradizionali o nei media digitali
- • Attraverso i canali dei social media
- • Sul campo di gioco prima dell’inizio della competizione (cioè dopo aver lasciato la “call room” (o area simile) o durante l’introduzione del singolo atleta o squadra) a condizione che l’espressione (ad esempio, gesto) sia:
- coerente con i Principi Fondamentali dell’Olimpismo;
- non mirati, direttamente o indirettamente, a persone, Paesi, organizzazioni e/o alla loro dignità;
III. non dirompente (solo a titolo esemplificativo, sono considerate dirompenti le seguenti espressioni: espressioni durante l’inno nazionale e/o introduzione di un altro atleta o squadra, in quanto ciò potrebbe interferire con la concentrazione e/o la preparazione per la competizione di tale altro atleta o squadra; interferenza con l’introduzione di un altro atleta o squadra o del protocollo stesso (ad esempio spiegando una bandiera, uno striscione, ecc.); provocando (o assumendo il rischio di causare) danni fisici a persone o cose, ecc.); e
- non proibito o altrimenti limitato dalle regole del Comitato Olimpico Nazionale (NOC) e/o dai regolamenti di gara della Federazione Internazionale (IF).”
Le linee guida affermano inoltre che: “Nell’esprimere le proprie opinioni, gli atleti sono tenuti a rispettare le leggi applicabili, i valori olimpici e i loro compagni atleti. Dovrebbe essere riconosciuto che qualsiasi comportamento e/o espressione che costituisce o segnala discriminazione, odio, ostilità o potenziale violenza su qualsiasi base è contrario ai Principi Fondamentali dell’Olimpismo”.
Inoltre, le Linee Guida descrivono la procedura disciplinare che si applicherebbe nel caso in cui le condizioni sopra indicate non dovessero essere rispettate. La valutazione dei casi e la determinazione delle potenziali conseguenze disciplinari saranno gestite dal CIO in piena trasparenza.
“Le nuove linee guida sono il risultato della nostra ampia consultazione con la comunità globale degli atleti”, ha affermato Kirsty Coventry, presidente dell’AC del CIO. “Mentre le linee guida offrono nuove opportunità agli atleti di esprimersi prima della competizione, preservano le gare sul Campo di Gioco, le cerimonie, le cerimonie di vittoria e il Villaggio Olimpico. Questo era il desiderio di una grande maggioranza di atleti nella nostra consultazione globale”.
Nell’aprile di quest’anno, a seguito della consultazione del CIO AC sull’espressione degli atleti e della Regola 50.2 della Carta Olimpica, il CIO EB ha approvato una serie di raccomandazioni proposte dal CIO AC. Le raccomandazioni sono state il risultato di un ampio processo di consultazione qualitativa e quantitativa attuato dal CIO AC, che ha avuto inizio nel giugno 2020 e ha coinvolto oltre 3.500 atleti in rappresentanza di 185 diversi CNO e di tutti i 41 sport olimpici, assicurando una rappresentanza completamente paritaria. La consultazione è stata supportata dalle Commissioni degli atleti delle associazioni continentali NOC e dalla World Olympians Association.
Il documento completo è disponibile qui.
La regola 50.2 della Carta Olimpica prevede la tutela della neutralità dello sport ai Giochi Olimpici e la neutralità dei Giochi stessi. Dichiara che “Nessun tipo di dimostrazione o propaganda politica, religiosa o razziale è consentita in nessun sito, luogo o altra area olimpica”.
FONTE: IOC News – Articolo originale QUI