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Il softball protagonista della conviviale di settembre del Panathlon club Pordenone

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Il softball protagonista della conviviale di settembre del Panathlon club Pordenone, con nostre ospiti la presidente e la vicepresidente dell’ Azzanese Softball.

La serata è iniziata con la presidente Elisabetta Villa che ha ricordato con commozione il  socio Raffaele Palmieri, mancato questo agosto, cui è stato dedicato un minuto di raccoglimento.

Abbiamo poi avuto occasione di festeggiare l’elezione di Paolo Perin nel Panathlon International, con la consegna di una targa del Comune di Pordenone per mano dell’assessore Walter de Bortoli, e di congratularci con il socio Mattia Tirelli che ha affrontato con successo i 330km e i 26.000 metri di dislivello del Tor des Geants. Romina Santin ha portato la testimonianza del viaggio in Estonia del gruppo Lady Avventura, e di come grazie al Panathlon Pordenone i bambini di un orfanotrofio abbiano ricevuto le attrezzature loro necessarie per poter praticare i loro sport preferiti.

Il protagonista della serata è stato il softball, con la Presidente Sun Yue Fen e la vicepresidente Anita Spadotto del Softball Azzano. Sun Yue Fen ha giocato per anni da professionista, è un’autentica leggenda del softball italiano, i suoi lanci a 70 miglia (145 km/h) e la varietà di effetti che è capace di imprimervi erano il terrore di tutte le avversarie. Tra queste Anita Spadotto, che ha militato in serie A con l’Azzano negli anni 80, La storia del softball azzanese nasce infatti nel 1981, su iniziativa del prof. Luigi Riem, romano, che trasferitosi portò questo sport nella città friulana e ha avuto il suo momento di gloria negli anni 86 e 87 con la partecipazione al massimo campionato.. Adesso le ragazze si stanno giocando l’accesso alla serie A2 con i playoff, per tornare tra le grandi squadre italiane di questo sport.

Nato come versione al femminile del baseball, se ne distingue per alcuni aspetti, come la palla più grande e (leggermente) più morbida, il lancio che avviene da sotto e la distanza più breve tra lanciatore e battitore, 14 metri. La bellezza di questo sport, come ha ben spiegato l’assessore alla cultura di Azzano Decimo Alberto Locatelli, è la capacità di unire gli aspetti dello sport individuale e dello sport di squadra. Negli inning (7, contro i 9 del baseball) infatti c’è sempre una fase di difesa, in cui la squadra deve agire come un uomo solo per eliminare gli avversari, e una fase d’attacco, in cui una ad una le giocatrici si trovano faccia a faccia in uno scontro individuale con la lanciatrice per cercare di portare a casa i punti.

E’ uno sport che si pratica esclusivamente all’aperto e non può essere giocato con la pioggia (che rende impossibile imprimere gli effetti alla palla e girare la mazza che diventano scivolose), e tutte le partite in tutto il mondo si giocano nella bella stagione, spesso con il torrido caldo dei mesi estivi. Il campo, detto diamante per la sua forma, deve essere molto ben illuminato per poter disputare le partite serali, perchè la palla deve essere sempre visibile, anche quando vola a 70 metri di altezza. E’ anche uno sport con una fortissima componente tattica, per cui l’ordine in cui le giocatrici vanno sul monte di battuta è legato a raffinatissimi ragionamenti di strategia.

Riassumere le 109 pagine di regole di questo sport è impossibile, ma le due dirigenti ed ex giocatrici con la loro grande esperienza hanno risposto alle tante curiosità dei panathleti, affascinati da questo sport. Una su tutte: i gesti con cui lanciatore, ricevitore e allenatore comunicano. Sono almeno 45, diversi per ogni squadra, e ogni giocatore DEVE conoscere tutti i segnali della propria squadra, con cui vengono silenziosamente comunicate sul campo le strategie da seguire.

E, auspicando che le due magnifiche ospiti della serata diventino presto Panathlete, ci congratuliamo con loro e le ragazze per la promozione della squadra in serie A2 e le aspettiamo alla PNThlon!

 

 

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