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LA “PRESA” DI BELGRADO

  • 7 min read

Anche Stefano Tonut, triestino “patoco” fra i 384 Azzurri a Tokio!

Mai il numero 17 portò tanta fortuna.

Erano infatti, fino a ieri sera, 17 gli anni in cui la nostra Nazionale di pallacanestro mancava dalle Olimpiadi.

L’ultima apparizione risale infatti al 2004, quando gli azzurri vinsero la medaglia d’argento cadendo solo in finale contro l’Argentina di Hugo Sconochini, Alejandro Montecchia, Carlos Delfino, Manu Ginobili. Per loro era stata proprio l’Italia e precisamente la Viola Reggio Calabria la piazza di lancio. Della stessa formazione facevano anche parte Andreas Nocioni e Luis Alberto Scola, poi stelle NBA, come lo stesso Ginobili.

Una Nazionale guidata da Carlo Recalcati, che era stata etichettata come “squadra operaia”. Formazione che conseguì invece un grande risultato storico con i vari Basile, Galanda, Chiacig, Mian, Marconato, Bulleri, Righetti, Soragna, Radulovic e due debuttanti in Nazionale, Luca Garri e Rodolfo Rombaldoni. Ciliegina sulla torta, soprattutto per noi triestini, la “mosca atomica” Gianmarco Pozzecco.

Resterà nella storia di quell’edizione la semifinale vinta dagli azzurri contro la Lituania con il rotondo punteggio di 100 a 91 e con uno scatenato Pozzecco.

E pensare che solo un mese fa le rinunce di Marco Bellinelli e Gigi Datome, avevano scatenato insopportabili e ingenerose polemiche alla ricerca del capro espiatorio da colpire in caso di una probabilissima sconfitta annunciata in casa degli invincibili serbi, vice-campioni olimpici. Per non dimenticare un altro addio alla maglia azzurra non privo di polemiche, quello di Daniel Hackett nell’ottobre del 2019.

Non erano mancati anche gli interventi dei massimi esponenti della FIP e del Coni, Petrucci e Malagò che a gamba tesa si erano dichiarati entrambi molto dispiaciuti delle rinunce, affermando di sapere benissimo dei problemi fisici dei due, ma che in difesa del tricolore e dei cinque cerchi olimpici si sarebbero aspettato ben altro.

Ricordo solo che Bellinelli ha giocato questa stagione con la Virtus Bologna 60 partite in totale e Gigi Datome 90 partite ufficiali da agosto a giugno. E entrambi avevano manifestato dispiacere e rammarico per non potersi giocare una qualificazione olimpica e fatto un grande in bocca al lupo al team per andare a prendersi l’Olimpiade di Tokio.

Polemiche spente sul nascere dal capitano Nick Melli che ha dribblato ogni inutile discussione rimarcando quanto proprio ai due ex compagni di Nazionale non si poteva certo rimproverare un mancato sacrificio per la maglia in questi anni. Pensate che Datome fino allo stop dello scorso giugno, ha detto di no per la prima volta dopo 19 estati in azzurro!

E qualcuno ha avuto anche da ridire sull’assenza di Danilo Gallinari che proprio in concomitanza con l’impresa di Belgrado si è giocato la possibilità di approdare alle finali per il titolo NBA.

Bene ha fatto quindi il capitano nel voler spegnere le polemiche e riportare l’attenzione e la concentrazione sul gruppo che partiva per Belgrado, dove poi ha conseguito questo storico risultato.

L’Italia del basket ha giocato una partita straordinaria che rimarrà nella storia perché vincere in casa della Serbia è sempre un’impresa e farlo lasciando totalmente annichiliti i grandi campioni serbi che vagavano per il campo con lo sguardo assente, è stato fantastico e una grande gioia par la pallacanestro italiana.

“Italy shock Serbia in Belgrade to book their ticket to Tokio”. Il titolo della notizia sul sito della FIBA dice tutto. Domenica 25 luglio prossimo, alle 14:30 ora nostra inizierà il gruppo B del Torneo Olimpico di Tokio. In campo Germania e Italia. E’ una grande emozione anche solo scriverlo perché lo sappiamo noi amanti della pallacanestro cosa vuol dire essere all’Olimpiade. Domenica 4 luglio su Rai 3 (e c’era anche la diretta Sky) 745 mila persone (4% di share) hanno visto la partita. Promozione, pubblicità, fascino dell’Olimpiade. Importanza della Nazionale.

Sempre il capitano Nick Melli: “Gioia incredibile, troppo grossa. Andare all’Olimpiade non succede sempre. Ce lo siamo detti prima della partita, la nostra carriera può cambiare con questa partita, ed è cambiata!” Ora ce la godiamo, sono contento per me per i miei compagni, tutti sono stati bravissimi a dare il loro contributo”

Nico Mannion, giovanissimo e bravissimo playmaker. Meo sacchetti gli ha consegnato le chiavi della squadra fin dalla prima palla a due e lui ha risposto con 24 punti e con una grande conduzione del gruppo. Così ha commentato a fine gara: “E’ più grande di quanto immaginassi. Mi ha portato sensazioni incredibili non potevo immaginare di essere così emozionato. Non andavamo alle Olimpiadi da quando avevo tre anni!”

Altro grande protagonista Achille Polonara: “Siamo contentissimi perché abbiamo fatto una grande impresa dopo tanti anni di digiuno. Abbiamo fatto una gran partita di squadra, tutti quanti. Avevamo una grande voglia di vincere!”

E come dimenticare il fondamentale apporto di Stefano Tonut, MPV del campionato italiano e protagonista in tutto il preolimpico. Stefano ha dichiarato: “Sicuramente è stata la partita con l’Italia più importante a livello personale e di squadra, credo che questo valga per tutti noi dodici. E’ qualcosa di storico, partecipare alle Olimpiadi è un privilegio, ci sono tanti atleti fortissimi che non sono mai riusciti a prenderne parte e noi abbiamo fatto la storia dopo tanti anni di assenza.

Sono davvero super felice ed emozionato anche se come in altre occasioni non riesco a metabolizzare subito. Tra ieri e oggi mi è capitato ancora di pensare alla partita e agli errori che ho fatto, non so se sono io che sbaglio ma devo ancora metabolizzare del tutto l’impresa.

La sensazione provata in campo dal primo istante non è mai cambiata per quaranta minuti. Eravamo mentalmente pronti, consci che la Serbia era fortissima e con grandi bocche di fuoco nonostante alcune assenze. E’ una squadra capace di capovolgere la partita da un momento all’altro. Non abbiamo quasi mai guardato il punteggio e abbiamo disputato una partita di una solidità mentale pazzesca, la partita che sognavamo di fare.

Era solo la terza gara disputata da questo gruppo di dodici giocatori, è vero che ci conosciamo, ma è molto difficile giocare una partita così importante con alle spalle solo tre partite e pochi allenamenti. Credo che una cosa che abbia avuto influenza positiva sulla partita siano state le esperienze importanti e pregresse di tanti nostri giocatori che avevano già giocato ad alti livelli in Serie A, Liga ACB, Bundesliga, Eurolega ed Eurocup.

E’ una grande emozione, ora stacchiamo qualche giorno in attesa che salga l’adrenalina per l’Olimpiade, uno degli eventi più importanti del Mondo”.

 Venendo poi a Simone Fontecchio da Pescara, esploso in modo straordinario all’Alba Berlino. E Michele Vitali anche lui messosi in evidenza in Spagna. Tutti gli altri, nessuno escluso tutti compresi, hanno trovato la forza e la testa per giocare un preolimpico meraviglioso. Guidati da uno staff che ha fatto un lavoro perfetto. Coach sacchetti, assieme a Bucchi, Molin e Galbiati. Tutti capi allenatori in serie A. Lo staff medico e dei fisioterapisti, i dirigenti che hanno accompagnato la squadra. Un GRUPPO. Finalmente!

Speriamo sia anche una nuova era per la nostra pallacanestro. Ora possiamo andare nelle scuole e dove ci sono ragazzi e ragazze e dire loro: “Vieni a giocare a pallacanestro, l’Italia è all’Olimpiade”.

Che ci possa essere un grande futuro per il nostro sport?

Andrea Ceccotti

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