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“Lady Avventura per lo Sport”, un aiuto attraverso lo sport

  • 6 min read

L’iniziativa di un gruppo speciale di PANAthlete che viaggia interagendo per aiutare chi ha più bisogno

di Matteo Contessa

Mettete insieme passione per i viaggi, propensione alla solidarietà umana (in primis a beneficio di donne e bambini) e incentivazione alla pratica sportiva come mezzo di sviluppo fisico-psichico, nonché di sviluppo intellettuale e morale, a beneficio dei giovanissimi che vivono in condizioni in vario modo disagiate. Shakerate il tutto e otterrete il Service “Lady Avventura per lo Sport” nato in seno al Panathlon Club di Pordenone. Un gruppo eterogeneo e variegato di panathlete che da 7 anni vanno in giro per il mondo assecondando la voglia di viaggiare, ma anche di interagire e dare una mano a chi ha più bisogno, utilizzando lo sport come stella polare. Una declinazione estensiva e nobilissima di “Ludis Iungit”, a pensarci bene.

Fondatrice e anima di Lady Avventura è Romanina Santin, referente delegata a Donne e Sport nel Consiglio Direttivo dell’Area 12 del Distretto Italia. “Viaggiare, incontrare gente e portare aiuto soprattutto ai bambini attraverso lo sport sono la mia passione – spiega -. Sono stata la prima ortofonista in provincia Pordenone e ho promosso l’ippoterapia come metodo riabilitativo per giovani disabili”. Una volta avuta la delega nel Consiglio Direttivo dell’Area 12 ha lanciato un’idea che fosse la sintesi delle sue passioni, ne ha ricevuto la condivisione da altre donne del suo Club di appartenenza e il Service Lady Avventura ne è stata la naturale evoluzione. Un gruppo di donne variegato ed eterogeneo, dicevamo. Perchè arrivano dalla pratica di sport diversi e nella vita svolgono attività differenti: avvocato, medico, commerciante, albergatrice, insegnante, traduttrice. C’è perfino la Sovrintendente alle Belle Arti di Venezia. Punti di partenza differenti, che hanno però trovato un punto di convergenza e che oltre al Panathlon aderiscono alla Federazione Italiana Donne di Arti, Professioni e Affari, a sua volta affiliata alla internazionale Business Professional Women. “Riteniamo che dove ci sia possibilità di fare sport i bambini crescono più sani e meglio inseriti nel contesto sociale perché lo sport è indispensabile per lo sviluppo della personalità. E perché permette loro di uscire da quelle povertà che riscontriamo quando viaggiamo”.

Ma perché Lady Avventura?

“Perché l’avventura ci piace e perché il primo viaggio lo abbiamo fatto in Marocco su due jeep prese a noleggio, attraversando il deserto e percorrendo perfino un tratto della Parigi-Dakar. Da quella volta un viaggio all’anno, perlopiù in autunno, in luoghi non proprio glamour, ma dove c’è bisogno di sostegno morale e sostanziale”.

Che tipo di sostegno, nello specifico?

“Sintetizzando: in Marocco abbiamo acquistato e consegnato al viceconsole attrezzature e giochi di movimento per i bambini di un orfanatrofio; nello Sri Lanka abbiamo consegnato piccoli attrezzi per la deambulazione, consentendo così agli anziani di una casa di riposo di fare movimento;

in India abbiamo creato due squadre giovanili di calcio, una maschile e una femminile, e le abbiamo dotate di tutto il necessario per praticarlo; in Guatemala abbiamo sostenuto un intervento chirurgico per un bambino povero con gravi problemi. In Myanmar abbiamo consegnato tute da ginnastica per una cinquantina di ragazzi all’istituto per bambini audiolesi assieme a tre coppie di protesi acustiche per restituire l’udito a tre bimbi; in Brasile, come era stato in India, abbiamo consegnato palloni, scarpe da ginnastica e da calcio e altre forniture sportive. Quest’anno avremmo dovuto andare in Guinea Equatoriale, avevamo già acquistato i biglietti, ma la pandemia ci ha impedito il viaggio. Però è solo rimandato, ci andremo il prossimo anno, il programma è già pronto. Siamo in contatto con un’importante azienda di articoli sportivi di rilievo internazionale, dovrebbe fornirci l’attrezzatura per i bambini di un orfanotrofio. E per un altro orfanotrofio, questo gestito da Children S.O.S. realizzeremo un pollaio”.

Saltata la Guinea Equatoriale, siete rimaste a casa?

“Niente affatto. Siamo stati all’Isola d’Elba ed è stata un’esperienza fantastica. Abbiamo visitato a Portoferraio il centro Casa del Duca e abbiamo acquistato materiale per lo svolgimento di attività ludica e di movimento per gli adulti disabili gravi che vi sono ospitati. E abbiamo sostenuto l’attività di vela per il recupero dei ragazzi disabili e dipendenti da droghe del Centro Exodus.

Questi ragazzi vogliono diventare skipper e stanno tanto tempo in mare insieme agli istruttori per imparare a condurre la barca e a fare manutenzione. Le due imbarcazioni sono state appositamente donate da imprenditori milanesi. Un’esperienza magnifica, consigliamo a tutti i panathleti di visitare l’isola d’Elba e andare in barca con i ragazzi del centro Exodus”.

Un gruppo affiatato che non sempre viaggia al completo, ma si alterna. Ne fanno o ne hanno fatto parte la “capitana” Romanina Santin, Giovanna Santin, Eleonora Della Barbara, Raffaella Ferli, Silvia Gramigna, Luciana Ceciliot, Silvia Sanzogni, Manuela De Polo, Raffaella Prosdocimo, Aldina Ivan, Gabriella Onofri, Iva Facis, Laura Turchet, Maura Lodatti, Lisetta Pellicanò, Maura Martinel, Flavia Massanzana, Serena Tabaro.

Avventure women only. Mariti e compagni vi assecondano o accettano obtorto collo?

“Abbiamo mariti che fanno tanto sport e dunque accettano di buon grado i nostri viaggi, ne approfittano per dedicarsi all’attività fisica. Ma ci seguono sempre, a turno qualcuna di noi è sempre al telefono con il consorte. Mio marito, ad esempio, è un runner e con gli altri panathleti del club spesso ha corso mezze maratone o maratone intere. Per dire: il presidente del nostro club, Massimo Passeri, ha corso più di 50 maratone, fra le quali le sei più famose del mondo. Ma anche il Governatore dell’Area 12, Paolo Perin, è molto attivo. Insieme a mio marito, di cui è amico, in questi anni ha percorso più volte tratti del Cammino di Santiago lungo diverse direttici: quella primitiva, quella francese, quella portoghese. E il prossimo anno, Covid permettendo, vorrebbero seguire il percorso delle Asturie, partendo da Oviedo.

Ma le attività di Lady Avventura sono apprezzate da tutti i soci del Panathlon Club di Pordenone. Perché oltre ai viaggi, abbiamo fatto più volte da testimonial. A Pordenone Viaggia, dove una volta siamo state protagoniste di un incontro insieme all’artista-alpinista-scrittore Mauro Corona, a Pordenone Cinema, siamo state ricevute da Papa Francesco”.

E allora buona strada, verso mille nuove avventure.

 

Nelle immagini:

1 La prima esperienza in Marocco sulle tracce della Parigi – Dakar – 2 In Myamar con i bambini – 3 Da Papa Francesco

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