Vai al contenuto

Pan Club Udine: Una bellissima serata parlando di rugby

  • 4 min read

Quella che doveva essere una serata dedicata allo sport della palla ovale con la presenza della società Rugby Udine, si è trasformata in una piacevolissima serata tra amici parlando di questo sport non solo dal punto di vista tecnico ma entrando anche negli aspetti culturali e sociali, fino a toccare emozioni personali giocate sul filo dei ricordi.

Il Presidente della società Andrea Cainero, il Capo allenatore Riccardo Robuschi, il Consigliere Marino Firmani, il Capitano della squadra Emanuele De Fazio e il Vice capitano Ippolito Occhialini, sono stati ospiti, relatori e protagonisti della serata spaziando a 360° nel mondo del rugby, una serata che è difficile riassumere in un singolo articolo.

Stiamo parlando di una società storica che si appresta a compiere il secolo di vita (è nata nel 1928), una società che riesce ad attirare ogni anno tanti nuovi ragazzi, farli giocare e divertirsi in un ambiente dedicato a loro con tanta serenità per farli crescere sia come sportivi che giovani persone.

Il rugby è innanzitutto uno sport per tutti, grandi e piccoli, robusti o magrolini, i ruoli sono talmente diversi che ogni atleta può trovare spazio nel rettangolo di gioco in relazione alle proprie caratteristiche fisiche. Certamente siamo abituati ad immagine giocatori grossi come montagne ma non è così, non è uno sport dalle misure unificate ma una disciplina dove tutti possono partecipare.

E anche se il gioco diventa ruvido e fisico con scontri e mischie numerose tra avversari, rotolando e sporcandosi nel fango, spingendosi e strattonandosi uno contro l’altro, il rugby ha la particolarità di essere uno sport corretto e leale, dove il rispetto è la “pietra angolare” sulla quale si basa l’intero gioco.

Rispetto, correttezza ed amicizia che confluiscono nell’ormai noto terzo tempo, uno spazio post-partita dove entrambe le squadre condividono il meritato riposo conviviale dopo le fatiche del match, una bella e tradizionale abitudine che oggi anche altre discipline stanno introducendo.

La lunga conversazione che abbiamo ospitato è poi terminata con un momento davvero emozionante raccontato dall’allenatore Robuschi.

Lui, nativo di Johannesburg in Sudafrica, all’età di 10 anni ha visto la “sua” nazionale vincere il Campionato del Mondo di Rugby giocato proprio nella sua città, in una finale spettacolare contro gli All Blacks della Nuova Zelanda. Un momento storico in un paese diviso dall’apartheid, dove la forza ed il coraggio del presidente Nelson Mandela erano riuscite ad unire nel tifo e nella passione sportiva un’intera nazione che cercava di mettersi alle spalle uno dei momenti più bui della sua storia. Fu la vittoria dell’uguaglianza, un successo che annullava la distanza tra bianchi e neri, segno evidente che lo sport ha una forza che va oltre ogni barriera, segno indiscutibile che lo sport unisce, sempre.

E di questi tempi ne abbiamo davvero bisogno.

Di seguito il link per “scoprire” il Rugby Udine

Luca Zoratti

 

 

 

 

 

 

Cliccando qui sopra per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Panathlon-Fvg per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.