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Panathlon e ANVGD Udine ricordano gli sportivi istriani, fiumani e dalmati

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Giovedì 30 novembre all’hotel Astoria Italia di Udine si è tenuta un partecipato convivio del Panathlon international club di Udine dal titolo “Sportivi istriani, fiumani e dalmati”.

La serata è stata ideata da Giorgio Gorlato, vicepresidente del sodalizio con lo scopo di raccontare le storie dei grandi campioni giuliano dalmati.

Hanno introdotto la presidente del Panathlon Club di Udine Maria Margherita Alciati e la Presidente del locale Comitato dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Udine Bruna Zuccolin, che hanno evidenziato come entrambe le associazioni si prefiggano quale scopo sociale la promozione della pace tra i popoli. Scopo del Panathlon club infatti è quello di affermare l’ideale sportivo e i suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà fra gli uomini, in piena sintonia con parte dei contenuti fondanti l’ANVGD

La relazione principale è stata affidata a Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, di famiglia dalmata, cultore della storia dell’altra sponda dell’Adriatico.

Bonetti ha esordito ricordando che la casa del nonno a Zara si trovava tra la distilleria di maraschino dei Luxardo, famiglia dello schermidore nazionale Franco Luxardo, e lo squero dei Cattalini, famiglia che diede tre fratelli vogatori alla squadra bronzo olimpico a Parigi 1924 con l’otto con della Diadora.

Sono state ricordate poi le gesta della società nautica Pullino di Isola, oro nel quattro con alle Olimpiadi di Amsterdam 1928, di cui ha fatto parte pure l’isolano Emilio Felluga, Presidente del CONI FVG dal 1991 al 2012, e del circolo canottieri Libertas Capodistria, argento a Los Angeles 1932 nel quattro con e argento a Londra 1948 nel due con. Sono stati citati anche i vari polesani e rovignesi in gara in varie Olimpiadi.

Bonetti ha proseguito raccontando dei numerosi nuotatori e velisti olimpionici, tra cui la dinastia dei Pelaschier di Fasana e i lussignani Agostino Straulino e Nicolò Rode, oro di vela a

Per l’atletica, sono stati citati gli esuli Ottavio Missoni da Ragusa e Abdon Pamich da Fiume (bronzo a Roma 1960 e oro a Tokio 1964), oltre che Vittorio Zucca, “la freccia di Pola”; inoltre, la discobola dalmata Gabre Gabric Calvesi, la quale, oltre che campionessa olimpica, fu giornalista sportiva e promotrice della ginnastica per la terza età.

Del pentatleta Silvano Abbà (bronzo a Berlino 1936), si è ricordato il suo eroismo nella carica

Bonetti ha poi illustrato le glorie dei pugili Nino Benvenuti da Isola (oro a Roma 1960) e Ulderico Sergo da Fiume (oro a Berlino 1936), che dovette imbarcarsi nel 1958 da Trieste per Cleveland.

Un altro esule costretto a emigrare negli Stati Uniti è stato Mario Andretti da Montona, campione di Formula 1 nel 1978. Lo stesso Presidente della Ferrari Sergio Marchionne visse in Canada perché figlio di esuli polesani (il nonno materno infoibato perché “capitalista” possedeva un piccolo negozio).

Numerosi i cestisti esuli, tra cui Nino Calebotta da Spalato, olimpico a Roma 1960, Mario Novelli da Pola, olimpico a Berlino 1936; Valentino Pellarini da Capodistria, olimpico a Londra 1948, Romeo Romanutti da Spalato, olimpico a Londra 1948, Tullio Rochlizer da Zara, nazionale e allenatore; e altrettanto numerose le cestiste istriane e dalmate.

Per il calcio sono stati ricordati, oltre al polesano Franco Dinelli, portiere dell’Udinese in serie A nel 1960-62 (gli succedette Zoff), i nazionali Ezio Loik da Fiume, 5 scudetti con il grande Torino, perito nella sciagura aerea di Superga; la “coppia del gol” dei due fiumani Marcello Mihalich e Rodolfo Volk “Sciabolone” (106 reti nella Roma); il polesano Antonio Vojak; i due fratelli fiumani Mario e Giovanni Varglien (5 scudetti con la Juventus) e l’isolano Aredio Gimona, autore di una tripletta agli USA nelle Olimpiadi del 1952.

Per il tennis, i fiumani Orlando Sirola (detenuto per un anno dai titini e il cui fratello, arrestato dai tedeschi, era morto a Dachau), due volte argento in coppa Davis in coppia con Pietrangeli; e Gianni Cucelli, che con Del Bello raggiunse quattro volte i quarti di finale sia al Roland Garros che a Wimbledon.

Last but not least, Bonetti ha ricordato la figura del fiumano Giuliano Koten, che si definisce “risorto” una prima volta fuggendo esule a Novara e una seconda volta -dopo un incidente di lavoro che lo privò dell’uso delle gambe- con le Paralimpiadi, di cui è stato campione in ben sei edizioni in diverse discipline sportive.

Bonetti ha concluso ricordando le glorie udinesi (di cui molti sono o sono stati soci del nostro Comitato ANVGD): tra gli altri, Ovidio Bernes esule da Visignano, campione italiano di salto in alto nel 1948 e 1949, cui è intitolato il palazzo dell’atletica di Udine; il fiumano Ezio Cernich, che ha fatto la storia della pallacanestro udinese; il cestista e allenatore Maurizio Ivancich, di famiglia lussignana; Giovanni Adami, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro del Friuli V.G., di famiglia isolana, che vanta da parte di padre un legionario fiumano (Attilio Adami) e il cui nonno materno, membro del CLN, ha scontato una lunga detenzione nelle carceri titine; Luigi Paulini da Canfanaro, arbitro internazionale di pallavolo; i fratelli zaratini Anilo e Nedo Puccio, fondatori della Pallavolo Udine, sport introdotto in città dal professor Bruno Barattini da Spalato; Aldo Rinaldi da Pola, medico, consigliere comunale, padre nobile del teatro nuovo Giovanni da Udine, cestista e presidente della Virtus basket Udine; lo zaratino Adelgisto Sodero, che ha introdotto il karate in Friuli; Walter Stringaro, esule da Arsia, arbitro di serie A; Giorgio Gorlato, esule da Dignano, figlio di infoibato, arbitro di pallacanestro di serie A, cavaliere del lavoro per meriti sportivi e stella d’argento CONI, nella Hall of fame della pallacanestro friulana.

Lo stesso Gorlato, assente a causa di un intervento chirurgico, si è collegato telefonicamente e ha salutato commosso i numerosi e attenti soci e ospiti.

Erano presenti e hanno portato la loro appassionata testimonianza anche i citati Maurizio Ivancich e Giovanni Adami.

Sono intervenuti per ricordare altre figure di sportivi vari soci del Panathlon, tra cui l’avv. Andrea Purinan, che è anche presidente della prestigiosa dell’associazione degli ex studenti del Liceo Stellini di Udine, e Flavio Pressacco, già preside della Facoltà di Economia dell’Università di Udine, giocatore e allenatore di pallacanestro.

Erano presenti tra le varie autorità anche la Presidente dell’Associazione Italo-Croata/Hrvatsko-talijanska udruga di Udine prof.ssa Tatjana Barković e il consigliere del Panathlon Paolo Pizzocaro, già Assessore comunale a Udine.

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